I fatti di base
Il 19 aprile del 1995 due terroristi in cerca di vendetta contro il governo per l'assedio di Waco, in Texas, fecero esplodere un camion bomba alla base dell'Alfred P. Murrah Federal Building, palazzo governativo nel centro di Oklahoma City. Il mezzo utilizzato fu un Ford F-700 preso a noleggio pochi giorni prima e caricato con una bomba ANFO di circa 2300 chilogrammi. L'esplosione causò il crollo parziale del palazzo, nell'attentato morirono 160 persone e ci furono 680 feriti. Quello di Oklahoma City resta ad oggi il secondo più grave attentato terroristico sul suolo americano dopo l'11 settembre e il più grave caso di terrorismo interno.
I perpetratori dell'attacco furono individuati e arrestati in brevissimo tempo. L'esecutore materiale dell'attentato, Timothy McVeigh, fu bloccato nel giro di novanta minuti dall'esplosione mentre viaggiava verso nord sulla Interstate 35 su una Mercury Marquis senza targa e portando con sé un'arma da fuoco con un porto d'armi non valido per l'Oklahoma. Solo il giorno dopo, quando vennero diffusi gli identikit degli uomini che avevano noleggiato il furgone, la polizia capì di aver fermato l'attentatore del Murrah Building. Il secondo cospiratore, Terry Nichols che aveva aiutato McVeigh nella predisposizione della bomba, si consegnò alla polizia il 21 aprile dopo aver appreso di essere ricercato per l'attentato.
McVeigh fu condannato alla pena capitale e giustiziato il'11 giugno del 2001, mentre Nichols fu condannato all'ergastolo che sta tuttora scontando presso il penitenziario di ADX Florence in Colorado.
Oltre a loro furono indagati anche i coniugi Michael e Lori Fortier per aver aiutato McVeigh in diverse fasi della progettazione. Michael Fortier testimoniò contro McVeigh ottenendo una pena ridotta e l'immunità per la moglie. Nel 2006 è stato rilasciato per buona condotta e affidato al Programma di Protezione Testimoni e vive oggi con un'altra identità.
Nonostante le responsabilità dell'attentato siano state individuate in breve tempo, questo non ha fermato i teorici del complotto dal proporre teorie alternative secondo cui McVeigh e Nichols non avrebbero agito da soli e dietro all'attentato ci sia un complotto governativo.
Presenza di altri esplosivi
I complottisti sostengono che il crollo del Murrah Bulding sia stato causato da altri esplosivi oltre a quello posizionato nel camion di McVeigh. Indizi di ciò sarebbero che il danno al palazzo è troppo ampio per essere stato causato da un solo carico, che il crollo stesso del Murrah Building è fortemente asimmetrico come se ci fossero state altre cariche all'interno, e che i sismografi hanno rilevato due oscillazioni e non una.
I dubbi riguardo all'intensità dell'esplosione derivano dall'asserzione dell'ex Generale di Brigata della United States Air Foce Ben Partin secondo cui il carico di esplosivo di McVeigh avrebbe potuto produrre sulla colonna del Murrah Building più vicina (la colonna G20) al massimo una pressione di 34 atmosfere (500 libbre per pollice quadrato, in originale). Al contrario la FEMA (l'ente americano per la gestione delle emergenze) sostiene nel rapporto ufficiale sull'attentato che l'esplosione abbia applicato sulla G20 una pressione di 381 atmosfere (5600 libbre per pollice quadrato) e che questa è sufficiente a giustificare il disastro avvenuto. Per fugare il dubbio nel 2007 i ricercatori del New Mexico Institute of Mining and Technology hanno condotto una serie di esperimenti in una zona desertica del New Mexico e facendo esplodere un carico simile a quello di McVeigh hanno calcolato che la pressione prodotta alla distanza a cui si trovava la G20 dal furgone è di circa 374 atmosfere (5500 libbre per pollice quadrato). Il dato presentato dai complottisti è quindi grossolanamente sbagliato, mentre quello della FEMA è molto vicino al dato sperimentale. Le prove del New Mexico Institute of Mining and Technology sono riportare nella puntata della serie Conspiracy Test di Discovery Channel dedicata all'attentato di Oklahoma City. L'intensità dell'esplosione è stata quindi sufficiente a distruggere il palazzo, senza dover quindi ipotizzare la presenza di altre cariche che, in ogni caso, non sono mai state trovate tra le macerie.
Rosso: colonna crollata Blu: colonne non crollate Verde: Vani scale e ascensori |
In ultimo, esiste anche una spiegazione plausibile del perché i sismografi abbiano registrato due scosse invece di una. Il geofisico James Lawson del Oklahoma Geological Survey ritiene che la spiegazione sia che la prima vibrazione della terra rilevata corrisponda all'effettiva esplosione della bomba di McVeigh, mentre la seconda al crollo dell'edificio. In ogni caso, quando il 24 maggio del 1995 ciò che rimaneva del Murrah Building fu demolito, i sismografi segnalarono anche in quel caso due oscillazioni, portando quindi gli esperti a escludere che il 19 aprile ci fossero due ordigni.
Il terzo cospiratore
Durante i primi colloqui con i testimoni che avevano visto McVeigh all'autonoleggio emerse che alcune persone sostenevano di aver visto due uomini noleggiare il furgone che venne usato per l'attentato. I due sospetti furono denominati per convenzione John Doe n°1 e John Doe n°2; il primo di essi fu subito identificato come Tim McVeigh, mentre in secondo rimane ad oggi non identificato. Se fosse confermato che McVeigh non ha agito da solo nelle ultime fasi dell'attentato, questo potrebbe anche aprire la pista a legami con il terrorismo islamico visto che Nichols si trovò nelle Filippine nello stesso periodo in cui Ramzi Yousef (il perpetratore del primo attentato al World Trade Center del 1993), si trovava a Manila.
McVeigh ha sempre sostenuto che non esistesse nessun John Doe n°2 e di aver noleggiato il furgone da solo e fin da subito fu evidente per gli inquirenti che il ritratto del secondo uomo assomigliava al soldato Todd Bunting, che era entrato all'autonoleggio il giorno dopo McVeigh e che ovviamente non aveva alcun legame con i terroristi. Anni dopo, perfino uno dei dipendenti dell'autonoleggio ha ammesso di essersi sbagliato e di avere indicato Todd Bunting come John Doe n°2.
Nel 1997 fu ovvio che l'uomo indicato come John Doe n°2 era estraneo ai fatti e anche la commissione indipendente convocata per indagare sull'attentato di Oklahoma City giunse alla conclusione che non esiste nessun John Doe n°2 collegato all'attentato perché le descrizioni fornite dai testimoni sono talmente vaghe e contraddittorie che potrebbero riferirsi a qualunque uomo di statura tra un metro e sessanta e un metro e novanta e dal fisico magro o muscoloso.
Quindi, sebbene non si possa escludere con assoluta certezza che ci fosse davvero un'altra persona insieme a McVeigh, non esistono indizi solidi a sostegno di questo fatto. Fino ad oggi John Doe n°2 non è stato individuato, ma va sottolineato che quand'anche lo fosse, questo non indica in alcun modo che l'attentato di Oklahoma City sottenda una cospirazione governativa, l'ipotesi più ovvia resterebbe che McVeigh abbia coperto un complice per motivi che non conosciamo.
L'ATF era stata avvisata in anticipo?
Secondo i complottisti l'agenzia governativa ATF, che aveva degli uffici nel Murrah Building, era stata avvertita in anticipo dell'esplosione, infatti molti dei suoi dipendenti non erano nel palazzo quella mattina. In questo caso l'asserzione complottista è completamente insensata: lo scopo dell'ATF è di fare indagini e pertanto i suoi dipendenti lavorano per molto tempo fuori dagli uffici e quindi che quella mattina gli uffici non fossero pieni non è per nulla strano.
Detto questo, davanti alla precisa domanda della stampa l'agente dell'ATF Luke Franey spiegò i motivi delle assenze di ciascuno dei suoi colleghi che non erano in ufficio quella mattina e dalla sua testimonianza emerge comunque che negli uffici dell'ATF c'erano cinque persone, uno dei quali rimase prigioniero in un ascensore che cadde in caduta libera a seguito del tranciamento dei cavi causato dall'esplosione, altri due rimasero gravemente feriti e lui stesso rimase intrappolato al nono piano senza possibilità di uscire per un'ora e mezza. Non ci furono morti tra gli agenti dell'ATF per un motivo molto semplice: i loro uffici erano all'ultimo piano. I complottisti però dovrebbero spiegarci come sarebbe stato possibile prevedere in anticipo che nessuno dei cinque dipendenti presenti nell'ufficio non sarebbe rimasto coinvolto in modo letale nell'esplosione.
Conclusioni
Come in molti altri casi, anche le teorie del complotto sull'attentato a Oklahoma City si basano su informazioni incomplete o fraintese. Anche in questo caso chi crede alle teorie alternative vuole credere a piste inesistenti che cedono davanti a un minimo di verifica. Non esiste nessun motivo ragionevole per credere che vi sia una cospirazione governativa dietro all'attentato al Murrah Building del 19 aprile 1995.
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