Nel 2004 la giornalista di KFOR-TV Jayna Davis ha pubblicato il libro intitolato The Third Terrorist che racchiude i risultati delle sue indagini, durate nove anni, sul coinvolgimento di terroristi mediorientali nell'organizzazione e nella realizzazione dell'attentato al Murrah Building di Oklahoma City, avvenuto il 19 aprile 1995.
Fin dal 1995 gli inquirenti e la stampa si sono interrogati su chi sia il misterioso uomo, indicato come John Doe 2, che è stato visto da numerosi testimoni noleggiare il furgone usato per l'attentato insieme a Tim McVeigh. Raccogliendo numerose testimonianze, l'autrice giunge alla conclusione che il vero John Doe 2 sia l'iracheno Hussain Hashem al Hussaini che lavorava per una società di gestione immobiliare di Oklahoma City diretta da un espatriato palestinese. Secondo la ricostruzione dell'autrice al Hussaini sarebbe anche un agente dell'intelligence del regime di Saddam Hussein, provando così l'esistenza di una connessione tra gli attentatori dell'estrema destra americana e il terrorismo islamico. Al Hussaini si sarebbe incontrato ripetutamente con McVeigh prima dell'attentato, avrebbe portato con lui il camion bomba sotto al palazzo e si sarebbe allontanato insieme allo stesso McVeigh dal Murrah Building su un pickup, prima che McVeigh scappasse sulla Mercury Marquis su cui è stato fermato.
Sempre secondo quanto ricostruito da Jayna Davis, anche Terry Nichols, il secondo cospiratore di Oklahoma City, ebbe legami con il terrorismo islamico in quanto fece un viaggio a Cebu, nelle Filippine, nello stesso periodo in cui Ramzi Yousef, perpetratore del primo attentato alle Torri Gemelle del 1993, si recò nello stesso posto. Inoltre dopo il ritorno dalle Filippine, Nichols fece molte telefonate a un numero telefonico di Cebu e ne ricevette molte nella sua casa del Kansas da Cebu.
Nel 1996 al Hussaini lasciò il lavoro a Oklahoma City per spostarsi a Boston dove trovò un impiego all'aeroporto Logan, lo stesso da cui l'11 settembre del 2001 partì il volo American Airlines 11 che si schiantò contro la Torre Nord del World Trade Center. L'autrice ipotizza che l'iracheno possa aver agito come facilitatore per aiutare i quattro dirottatori nella loro opera, aprendo così uno scenario interessante anche sugli attentati dell'11/9.
L'autrice sottolinea che gli inquirenti non hanno mai indagato con il dovuto rigore la pista da lei tracciata e che l'FBI non ha nemmeno interrogato al Hussaini. Tuttavia anche Richard Clarke, consigliere nazionale sulla sicurezza dell'amministrazione Clinton, nel suo libro Against All Enemies anch'esso del 2004 sostiene che quella del coinvolgimento mediorientale nell'attentato di Oklahoma City sia una delle teorie alternative che le indagini ufficiali non hanno potuto smentire.
Purtroppo manca l'ufficialità di un tribunale, ma la teoria di Jayna Davis merita sicuramente di essere considerata e approfondita.
Fin dal 1995 gli inquirenti e la stampa si sono interrogati su chi sia il misterioso uomo, indicato come John Doe 2, che è stato visto da numerosi testimoni noleggiare il furgone usato per l'attentato insieme a Tim McVeigh. Raccogliendo numerose testimonianze, l'autrice giunge alla conclusione che il vero John Doe 2 sia l'iracheno Hussain Hashem al Hussaini che lavorava per una società di gestione immobiliare di Oklahoma City diretta da un espatriato palestinese. Secondo la ricostruzione dell'autrice al Hussaini sarebbe anche un agente dell'intelligence del regime di Saddam Hussein, provando così l'esistenza di una connessione tra gli attentatori dell'estrema destra americana e il terrorismo islamico. Al Hussaini si sarebbe incontrato ripetutamente con McVeigh prima dell'attentato, avrebbe portato con lui il camion bomba sotto al palazzo e si sarebbe allontanato insieme allo stesso McVeigh dal Murrah Building su un pickup, prima che McVeigh scappasse sulla Mercury Marquis su cui è stato fermato.
Sempre secondo quanto ricostruito da Jayna Davis, anche Terry Nichols, il secondo cospiratore di Oklahoma City, ebbe legami con il terrorismo islamico in quanto fece un viaggio a Cebu, nelle Filippine, nello stesso periodo in cui Ramzi Yousef, perpetratore del primo attentato alle Torri Gemelle del 1993, si recò nello stesso posto. Inoltre dopo il ritorno dalle Filippine, Nichols fece molte telefonate a un numero telefonico di Cebu e ne ricevette molte nella sua casa del Kansas da Cebu.
Nel 1996 al Hussaini lasciò il lavoro a Oklahoma City per spostarsi a Boston dove trovò un impiego all'aeroporto Logan, lo stesso da cui l'11 settembre del 2001 partì il volo American Airlines 11 che si schiantò contro la Torre Nord del World Trade Center. L'autrice ipotizza che l'iracheno possa aver agito come facilitatore per aiutare i quattro dirottatori nella loro opera, aprendo così uno scenario interessante anche sugli attentati dell'11/9.
L'autrice sottolinea che gli inquirenti non hanno mai indagato con il dovuto rigore la pista da lei tracciata e che l'FBI non ha nemmeno interrogato al Hussaini. Tuttavia anche Richard Clarke, consigliere nazionale sulla sicurezza dell'amministrazione Clinton, nel suo libro Against All Enemies anch'esso del 2004 sostiene che quella del coinvolgimento mediorientale nell'attentato di Oklahoma City sia una delle teorie alternative che le indagini ufficiali non hanno potuto smentire.
Purtroppo manca l'ufficialità di un tribunale, ma la teoria di Jayna Davis merita sicuramente di essere considerata e approfondita.