17 settembre 2019

Andrew Cunanan: intervista all'ex agente speciale dell'FBI Peter Ahearn

L'originale in inglese è disponibile qui.

Nel 1997 lo spree killer Andrew Cunanan uccise cinque persone nell'arco di tre mesi; dopo aver ucciso il suo amico Jeff Trail con un martello, uccise altre quattro persone con un'arma da fuoco e l'ultima delle sue vittime fu lo stilista Gianni Versace. Per capire meglio le motivazioni di Cunanan e alcuni dettagli sull'investigazione, offriamo oggi ai nostri lettori un'intervista a Peter Ahearn, ex agente speciale responsabile dell'ufficio dell'FBI di San Diego che coordinò le attività dell'FBI in loco.

Ringraziamo Peter Ahearn per la sua cortesia e disponibilità.




Nastro di Möbius: In cosa questo caso è diverso dagli altri su cui hai indagato?

Peter Ahearn: Dal punto di vista investigativo, non lo è molto. Era il tipico caso di un fuggitivo. Ogni giorno negli Stati Uniti ci sono circa 25.000 fuggitivi, alcuni molto pericolosi, altri meno.

La frenesia mediatica non era una novità, una volta che un caso di questo tipo diventa noto. Internet era un fenomeno nuovo, non avevamo social media e se questo caso accadesse oggi, probabilmente sarebbe stato catturato prima. Questo caso è stato esasperato quando è stata assassinata una celebrità, in assenza di ciò sarebbe stata una normale caccia a un fuggitivo. Fino a quel momento, si trattava di un'indagine per omicidio da parte delle autorità locali. Una volta scoperto che Cunanan era fuggito dal Minnesota, iniziò una normale caccia all'uomo federale.

Ad esempio, la prima settimana che arrivai a Buffalo, iniziò una sequenza locale di omicidi. L'individuo, Frank Murphy, uccise quattro familiari e degli amici e scappò. Il timore che potesse uccidere di nuovo mi ha consentito di inserirlo nella Top Ten dei ricercati dell'FBI. Il giorno in cui lo avremmo dovuto annunciare fu catturato. Il suo motivo: denaro, droghe e odio verso la sua famiglia. Ti ricorda Cunanan? Cunanan, dopo aver iniziato con il suo primo omicidio, si fissò e uccise Versace, e questo trasformò una persona emotivamente motivata, con un trauma psicologico e malato di mente in un assassino in fuga con la missione di uccidere Versace.


Nastro di Möbius: Secondo la tua opinione, cosa ha scatenato la follia omicida di Cunanan all'improvviso?

Peter Ahearn: Questa domanda rimane insoluta e non ha mai avuto risposta come sai, e molte teorie dettate dal buon senso sono state smentite. Non essendo uno psicologo o uno scienziato del comportamento queste sono mie supposizioni. Credo che fosse mentalmente instabile, con l’aggravante di aver finto di essere una persona di cui non riusciva a tenere il passo. Denaro, droga, paranoia, personalità narcisista e fallimenti precedenti della famiglia portarono a un punto in cui non poteva accettare rifiuti e dovette ammettere il fallimento di tutto quello che aveva voluto o pensato di poter ottenere. Ciò è culminato nel suo viaggio in Minnesota.

Lui usava le persone: famiglia, amici, altri che non conosceva nemmeno bene. Credo che tutto questo lo abbia fatto scattare e abbia dato inizio alla sua follia omicida che iniziò con delle persone che aveva vicine e che si evolse fino alla morte di due persone, tra cui Versace, con cui non aveva legami.


Nastro di Möbius: Secondo te, perché scelse Versace come vittima? Non avevano nulla in comune, se non un presunto incontro sette anni prima, che fu molto breve.

Peter Ahearn: La chiave di questa risposta è la salute mentale. Era un disastro ambulante, una bomba a orologeria. Costruita nel corso degli anni. Per anni si è concentrato su questo rapporto immaginario con Versace, dopo aver compiuto il suo primo omicidio, era prevedibile che Versace sarebbe stato un suo obiettivo chiave. Nella sua mente incolpava Versace di tutti i suoi fallimenti.

Dopo aver ucciso i due che conosceva, ha cominciato a concentrarsi sul suo obiettivo ambito, Versace. La domanda è, dopo aver ucciso il suo amante e amico, fu allora che decise di andare alla ricerca di Versace e della sua ingiusta vendetta? O ha aveva in mente questo fin dall'inizio? Sono convinto che il primo omicidio sia avvenuto solo sulla base del suo carattere esplosivo, visto che ha usato un martello per uccidere nell'appartamento. Non era certo premeditato, ma non importa, è iniziato lì.

Credo che si sia evoluto dopo aver ucciso Trail, usando un martello, e rubando la sua pistola. Era troppo tardi, non poteva tornare indietro e iniziò la sua follia, alla fine fissandosi su Versace. Come sai, aveva anche una cosiddetta "hit list" di celebrità famose, tutte contattate dall'FBI per avvertirle delle preoccupazioni che l'FBI aveva con Cunanan in libertà. Non esisteva un elenco di cui io fossi a conoscenza, ma l'elenco proveniva da interviste degli investigatori ad amici di Cunanan, il che portava alla necessità di avvisare chiunque Cunanan menzionasse di conoscere o di voler conoscere, o che avesse minacciato parlando con gli amici.


Nastro di Möbius: Per quanto sai, perché scelse di nascondersi in una casa galleggiante (condannandosi alla morte) invece di continuare a scappare e nascondersi?

Peter Ahearn: Credo che l'abbia scelto perché era una struttura isolata, non un hotel che lo avrebbe esposto al rischio di essere identificato mentre le autorità lo braccavano dopo aver verificato che era ancora nella zona. E di sicuro credo che il suo piano fosse di continuare a scappare. Non scelse la casa galleggiante come propria ultima sede, successe così e basta. La sua scelta non lo condannò affatto a morte certa.

Credo che si sia ucciso con uno degli ultimi proiettili che aveva nella pistola. Se avesse deciso di non suicidarsi mentre la polizia entrava in casa per verificare se fosse lì, la polizia avrebbe tentato di gestire la situazione e arrestarlo vivo. Aveva tre opzioni: uccidersi, arrendersi o morire in quello che viene chiamato “suicidio da poliziotto”; puntare la pistola contro la polizia o combattere con i pochi colpi rimasti. Non sono state trovate altre munizioni se non quelle che aveva nella pistola, se non ricordo male. Questo per me è da attribuire alla sua mancanza di pianificazione una volta che era in fuga.


Nastro di Möbius: Come ha potuto nascondersi in bella vista per così tanto tempo prima di uccidere Versace?

Peter Ahearn: Come sottolineato sopra, in ogni momento ci sono 25.000 fuggitivi che sfuggono alla cattura. Questo è un grande paese, un grande mondo e contrariamente a quello che molti pensano non è facile trovare qualcuno che non vuole essere trovato. Bin Laden è un buon esempio. Eric Rudolph il bombardiere olimpico, Whitey Bulger e potrei continuare all'infinito.

C'è un vecchio modo di dire nelle indagini che mi piace e che dice: "Preferisco essere fortunato piuttosto che bravo ogni giorno della settimana". Con l'avvento dei social media e internet, i dati vengono digitalizzati e resi disponibili, è un po' più difficile nascondersi da fuggitivo, ma dipende anche dalle risorse assegnate alla caccia al fuggitivo e dalle risorse che il fuggitivo ha a sua disposizione.

Gli US Marshals (USMS) sono i principali cacciatori di fuggitivi negli Stati Uniti e sono eccezionali. Le autorità locali e statali, con l'assistenza degli USMS, sono i primi responsabili nella giurisdizione locale, ma una volta che una persona esce dallo stato, gli USMS prendono il controllo di solito. L' FBI caccia ancora i fuggitivi ma in base alla minaccia che la persona pone, l'FBI reagisce di conseguenza. Dall’11 settembre le risorse sono state redistribuite e l'FBI non è così profondamente coinvolto oggi come lo era in precedenza nelle questioni di fuggitivi federali.

Con Cunanan, le autorità dell'FBI, della Pennsylvania e del New Jersey avevano finalmente individuato Cunanan nell'area di Filadelfia, ma le informazioni erano state sentite da qualcuno dalla radio della polizia locale e diffuse nei notiziari. Ciò ha permesso a Cunanan di eludere la cattura e lo ha portato a rubare il pick-up di William Reese, ucciderlo e guadagnare più tempo.


Nastro di Möbius: La sua capacità di travestirsi è stata un fattore chiave nell'essere riuscito a sfuggire alla polizia per più di due mesi?

Peter Ahearn: Non credo che sia stata la chiave che gli ha permesso di fuggire. Sicuramente ci sono state alcune piste importanti che le autorità della Florida si sono perse. Dopo aver capito che c’era una caccia all'uomo e che era braccato ha dovuto adeguarsi al gioco di scappare ed essere più cauto. Credo che la sua capacità di cambiare il proprio aspetto, anche se in minima parte, non gli abbia reso le cose facili come invece hanno fatto i moltissimi avvistamenti fasulli che hanno portato gli investigatori a fare una caccia ai fantasmi.


Nastro di Möbius: Ciò che trovo sorprendente è che Cunanan ha vissuto una vita normale per 27 anni, e poi si è trasformato in una macchina mortale e ha ucciso quattro persone in due settimane. Vedi molti casi di questo tipo nel tuo lavoro abitualmente o è un caso unico?

Peter Ahearn: Assolutamente, ne ho visti molti, in particolare uno a Buffalo, Frank Murphy che ho già menzionato. Cunanan era uno spree killer, non un serial killer. Lo spree killer si innesca per un solo evento di solito e poi si rende conto che non puoi tornare indietro e rimediare all'incidente, quindi vive in preda ai rancori, all'odio di persone specifiche o di qualsiasi persona in cui si imbatte, fino a quando non si arrende, si suicida o viene ucciso dalla polizia. Di solito compiono i loro omicidi in un breve lasso temporale, magari non un paio di giorni, ma fino a qualche mese.

Dopo Versace, Cunanan non ha più ucciso. Perché? Non ha incontrato qualcuno che lo minacciasse di denunciarlo o identificarlo, o lo avrebbe ucciso. Sono sicuro che ci sian ex spree killer tuttora in fuga. Ad esempio, se quando ha fatto irruzione nella casa galleggiante vi avesse trovato delle persone, non ho dubbi che li avrebbe uccisi. Temo che non lo sapremo mai.


Nastro di Möbius: Pensi che sarebbe stato possibile catturarlo vivo? Sono stati fatti errori che gli hanno permesso di continuare a scappare?

Peter Ahearn: Sono sicuro che sono stati fatti errori, ci sono sempre errori in ogni indagine. Dopo un'indagine così grande, c'è sempre una revisione di quello un investigatore avrebbe fatto, avrebbe dovuto fare e ciò che ha fatto. “Si fanno cazzate” potremmo dire.

Ricorda, la fortuna gioca un ruolo enorme in un'indagine, in ogni caso di cui mi sono occupato o che ho supervisionato ci sono stati errori, grandi e piccoli. E il 98% ha avuto risultati investigativi eccezionali. Non tutti hanno avuto successo per molte ragioni, come errori umani o questioni procedurali. La natura delle indagini è molto simile a quella di un giornalista che insegue la propria inchiesta.

Maureen Orth ha definito il caso di Cunanan “la più grande caccia all'uomo fallita nella storia dell'FBI”. Ne dubito. Ce ne sono state molte altre nella storia dell'FBI. Succede. E ce ne saranno altre. L'FBI non è perfetto, è dannatamente vicino all'esserlo, ma non perfetto. Questo non è stato un caso perfetto in nessun modo, ma dal punto di vista storico non è stato insolito.

Chiudo questi commenti aggiungendo che queste sono le mie opinioni e non commenti ufficiali dell'FBI. Come agente speciale responsabile dell'ufficio dell'FBI di San Diego, ho coordinato l’attività dell’FBI in loco. La maggior parte della nostra indagine è stata di supporto ad altre divisioni dell'FBI durante la caccia all'uomo. Abbiamo condotto interviste ai familiari, amici, obiettivi presunti delle minacce di Cunanan, ecc. Abbiamo lavorato a stretto contatto con la comunità LTGBQ per via dei timori interni alla comunità che Cunanan stesse tornando a San Diego per uccidere coloro con cui voleva regolare i conti. Abbiamo partecipato alle riunioni della comunità, incontrato i capi della comunità LTGBQ, affrontato le domande della stampa, lavorato con la madre di Cunanan per comprendere le motivazioni e la storia di Andrew e per aiutarla a gestire la lente mediatica sotto cui si trovava.

Ogni giorno supervisionavo le telefonate di tutti gli uffici dell'FBI che partecipavano direttamente alle indagini: San Diego, Los Angeles, il quartier generale, Minneapolis, Chicago, Filadelfia e Miami. Quindi, non ho approfondito tutti gli aspetti dell'indagine e non posso giudicare gli errori commessi su dati di fatto, ma mi baso solo su ciò che ho letto nell'interpretazione mediatica dei fatti.

Nel complesso, è stata una totale tragedia data la morte delle persone coinvolte, la salute mentale di Cunanan e la sua personalità. Siamo fortunati che non siano state perse più vite, ancora una volta, la fortuna è la parola chiave.

Andrew Cunanan: an interview with former FBI Special Agent Peter Ahearn

An Italian translation is available here.

In 1997 spree killer Andrew Cunanan killed five people in a three month span; after killing his friend Jeff Trail with a hammer, he killed four other people by firearm and the last of his victims was fashion designer Gianni Versace. To better understand Cunanan's motives and some details about the investigation, we offer today our readers an interview with Peter Ahearn, former FBI Assistant Special Agent in Charge of the FBI San Diego office who coordinated the FBI response there.

We would like to thank Peter Ahearn for his kindness and willingness to help.




Nastro di Möbius: How was this case different from others you've investigated?

Peter Ahearn: From an investigative perspective, not much. It was a typical fugitive case. Realize, on any given day in the U.S. there are 25,000 or so fugitives on the run, some very dangerous, some not so.

The media frenzy was nothing new, once a case of this nature becomes publicly socialized. Remember, the internet aspects were new, we did not have social media per se, and had this case been happening today, probably would have led to an earlier apprehension. The nature of this case escalated when a noted celebrity was murdered, absent that, this would have been a normal fugitive hunt. Until that time, this was a homicide investigation by local authorities. Once they found Cunanan had fled Minnesota, a standard manhunt for a fugitive began from a federal perspective.

As an example, the first week I arrived in Buffalo, NY, we had a local homicide spree killing begin. The individual, Frank Murphy, killed four family members and friends and went on the run. Concerns he would kill again enabled me to place him on the FBI Top Ten list. The day we were to announce it, he was captured. His motive: money, drugs and hate of his family. Does it sound like Cunanan? Cunanan, once he began with his first kill, eventually fixated on and killed Versace, making an emotionally motivated, psychologically broken and mentally ill person become a murderer on the run with a mission to kill Versace.


Nastro di Möbius: In your opinion, what started Cunanan's murder spree all of a sudden?

Peter Ahearn: That question remains today and has never been answered as you know and several conventional wisdom theories have been thoroughly debunked. Not being a trained or certified behavior scientist or phycologist, this is sheer speculation on my part. I believe his mental stability was questionable, compounded by years of a persona he could not keep up with. Money, drugs, paranoia, narcissistic personality and historical family failures, led to a point where he could not take rejection and recognized failure of all he had wanted or thought he could achieve. This culminated in his Minnesota visit.

He was a user of people: family, friends, people he did not even know well. I thoroughly believed all this led up to him snapping and beginning what became a spree of killings starting with his close relationships that evolved into deaths of two people, Versace included, who he really had no social relationship.


Nastro di Möbius: In your opinion, why did he choose Versace as a victim? They had nothing in common, unless an alleged meeting some seven years before, which was very quick.

Peter Ahearn: The key to that answer is mental health. He was a walking disaster, a ticking time bomb. It would build and build over years. All the years he focused himself on this fictional relationship with Versace, once he did his first killing, it was understandable Versace was a key target of his. In his mind he blamed Versace for all of his failures.

Once he murdered those he knew, he began to focus on his evolved target, Versace. The question is, once he killed his lover and friend, did he then decide to go on the spree looking for Versace and unattributed vengeance? Or did he start with that in mind? I firmly believe the initial killing just happened based on his explosive temper, noting he used a hammer in the apartment, to do the killing. Not sure premeditated when he arrived, but does not matter, it began there.

I believe it evolved once he killed Trail, using a hammer, stealing his gun. Then it was too late, he could not go back and began his spree, ultimately fixating on Versace. As you know, he also had a so called “hit list” of noted celebrities, all contacted by the FBI to warn them of the concerns the FBI had with Cunanan on the run. There was no list I know of, but the list came from investigative interviews of friends of Cunanan, leading to the need to advise anyone Cunanan mentioned he knew or wanted to know, or threatened in conversations with friends.


Nastro di Möbius: As far as you know why did he choose to hide in a houseboat (thus condemning himself to death) instead of keep running and hiding?

Peter Ahearn: I believe he chose it because it was self-contained, not a hotel exposing him to being identified as authorities were closing in having verified he was still in the area. And for sure I believe his plan was to continue to run. He did not pick the houseboat for his final stand, it just happened. His choice did not at all condemn himself to certain death.

He killed himself with I believe one of the last bullets in his gun. Had he opted not to kill himself as police entered the house to investigate if he was there, police would have attempted to contain the situation and apprehend him alive. He had three options: kill himself, give up or die in what would be called suicide by cop; point the gun at police or engage in confrontation with the few rounds he had left. No other ammunition was found than what was in the gun if I recall correctly. That to me goes to his lack of planning once he went on the run.


Nastro di Möbius: How come he was able to hide in plain sight for such a long time before killing Versace?

Peter Ahearn: As pointed out above, at any one time there are 25,000 fugitives evading capture. This is a big country, a big world and aside from what many thinks, it is not easy to find someone who does not want to be found. Bin Laden is a good example. Eric Rudolph the Olympic bomber, Whitey Bulger, and I could go on and on and on.

There is an old investigative saying that I like: “I would rather be lucky than good any day of the week”. With the advent of social media, the internet, records being digitized and available, it is a bit harder to hide as a fugitive, but also, it depends on the resources allocated to a fugitive hunt and the resources a fugitive can have at his or her disposal.

The US Marshals (USMS) are the primary fugitive hunters in the U.S. and they are exceptional at it. State and local authorities, with USMS assistance, are the primary ones in local jurisdiction, but once a person runs out of state, the USMS take the lead for the most part. The FBI still hunts fugitives but based on the threat that person dictates, the FBI react accordingly. Since 9/11, resources have been redirected and the FBI is not as deeply involved today as they were pre-911 in all federal fugitive matters.

With Cunanan, the FBI, Pennsylvania and NJ authorities had finally pinpointed Cunanan in the Philadelphia area but the information was overheard by median monitoring local police radio and reported on air. This enabled Cunanan to evade capture and lead him to steal the truck of William Reese, killing him and buy more time.


Nastro di Möbius: Was his ability of disguise a key factor in him escaping police for over two months?

Peter Ahearn: I do not believe it was a key to him escaping and evading. Granted, there were some key leads missed by authorities in Florida. His realization that a manhunt was underway and closing in made him up his game so to speak to evade and be more cautious. I am sure his evasion by changing his looks, although minimally, did not make it easy as well as the many, many sightings of him that were not factual led investigators on wild goose chases.


Nastro di Möbius: What is surprising to me is that Cunanan lived a normal life for 27 years, and then turned into a killing machine and killed four people in two weeks. Do you see many cases like this in your everyday work or was he a unique case?

Peter Ahearn: Absolutely I have seen several, noting one above in Buffalo, Frank Murphy that I’ve already mentioned. Cunanan was a spree killer, not at serial killer. The spree killer is triggered by a sole event mostly and then realizing you cannot go back and change the incident, goes about then taking care of grudges, hate of specific people, hate of any person they run into, until they are stopped, give up or kill themselves or killed by police. Short period of killing time is associated with a spree killer, maybe not a day or two, could be a few months.

After Versace, Cunanan did not kill again. Why? He did not run into a threat to turn him in or identify him, or maybe he would have killed. I am sure there are former spree killers that are fugitive to this day. For example, if he broke into the houseboat and people were there, I have no doubt he would have killed them. We will never know, I guess.


Nastro di Möbius: Do you think it would have been possible to catch him alive? Were any mistakes made by investigators that allowed him to keep escaping?

Peter Ahearn: I am sure mistakes were made, there always are mistakes in any investigations. After an investigation of magnitude, there is some type of after-action review such as what investigators would have done, should have done and did. “Shit happens” as one could say.

Remember, luck plays a huge role in an investigation, every case I ran or oversaw had mistakes, big ones and little ones. About 98% of them had exceptional investigative results. Not all succeeded for many reasons, such as human failures or procedural issues. The nature of investigations is much like a reporter chasing a story.

Maureen Orth called Cunanan’s case the “largest failed manhunt in FBI history”. I take issue with that for sure. There have been several other over the history of the FBI. It happens. And there will be more. The FBI is not perfect, damn close I will say, but not perfect. This was not a perfect case in any sense, but not an unusual one historically.

I close these comments adding these are my opinions and not official FBI comments. As the FBI Assistant Special Agent in Charge of the FBI San Diego office, I coordinated the FBI response there. Most of our investigation supported the rest of the FBI divisions during the manhunt. We conducted leads for interviews of family, friends, perceived targets of Cunanan’s so-called threats, etc. We dealt closely with the LTGBQ community given the fear within the community Cunanan was coming back to San Diego to kill those he may have wanted to settle unknown scores with. We attended community meetings, met with LTGBQ leadership, dealt with press inquiries, worked with Cunanan’s mother to understand Andrew’s motive, history and, helped her deal with the microscope of media she was under.

Daily I oversaw the phone conference calls with all FBI offices having direct investigation participation: San Diego, Los Angeles, FBIHQ, Minneapolis, Chicago, Philadelphia and Miami. So, I was not deep into all aspects of the investigation, so I cannot judge factually any mistakes made, only based on what I read from media interpretation of facts or so-called facts.

Overall, this was a complete tragedy given the deaths of those involved, the mental health of Cunanan and his persona. We are lucky more lives were not lost, again, luck being the operative word.