Secondo una popolare teoria della cospirazione, un gruppo di agenti di una non meglio identificata agenzia governativa americana si presenterebbe dopo ogni avvistamento alieno allo scopo di spaventare i testimoni e costringerli al silenzio. Questi personaggi misteriosi sono riconoscibili solo per il fatto di indossare occhiali da sole e vestiti neri, guidano auto americane rigorosamente nere e proprio per queste caratteristiche sono noti come Uomini in Nero, o Men in Black in inglese.
La prima menzione a questi fantomatici personaggi risale al 1947, in quello che viene definito l'Incidente di Maury Island. Il 21 giugno del 1947 due uomini chiamati Fred Crisman and Harold Dahl raccontarono al giornalista Kenneth Arnold (il quale già in precedenza aveva asserito varie volte di aver avvistato oggetti volanti non identificati) di essere dei pattugliatori della guardia costiera e che la loro barca nelle vicinanze di Maury Island, isoletta nello stretto di Puget nello stato di Washington, fu avvicinata da sei dischi volanti. Secondo il racconto, da uno di questi colò del metallo bianco liquido, simile ad alluminio, che uccise il cane che era con loro e ferì a un braccio il figlio di Dahl. Il giorno dopo Dahl sarebbe stato raggiunto a casa da un uomo vestito di nero, che arrivò su una Buick e lo invitò a fare colazione in un locale poco lontano. L'uomo, che Dahl immaginò essere un agente governativo, minacciò lo stesso Dahl intimandogli il silenzio e promettendo ritorsioni contro la sua famiglia se avesse rivelato cosa aveva visto il giorno prima.
Dahl e Crisman raccontarono la propria storia ad altre testate locali, fino a quando anche l'FBI indagò sull'accaduto. Gli agenti conclusero che il racconto dei due uomini era falso, che il metallo rinvenuto sull'imbarcazione era banalmente alluminio e che i due erano solo dei mitomani in cerca di attenzione. Secondo alcune ricostruzioni i due agenti dell'FBI sarebbero morti in circostanze misteriose in un incidente aereo durante il loro ritorno in California. Tuttavia tra le indagini del Civil Aeronautics Board (l'ente che indagava sui disastri nei trasporti e che fu sostituita dall'NTSB nel 1967) non vi è traccia di tale incidente.
La storia di Dahl sulla visita dei Men in Black fu riportata anche da altri autori di ufologia come Raymond Palmer che ne scrisse nel libro The Coming of the Saucers del 1952 (realizzato in collaborazione con Kenneth Arnold), e Gray Barker nel libro They Knew Too Much About Flying Saucers del 1956.
Il libro di Barker riporta anche che l'ufologo Albert Bender indagò privatamente su quanto accaduto a Harold Dhal e in seguito fuavvicinato più volte da uomini in abiti neri che gli intimarono di interrompere le proprie ricerche. Bender scrisse anche un proprio libro nel 1962 intitolato Flying Saucers and the Three Men in cui narrò le proprie esperienze con i Men in Black, dando così spunto ad altri autori che lo hanno seguito nel propagare questa leggenda.
A seguito di queste e altre segnalazioni fu istituita una commissione di inchiesta guidata dal matematico, fisico, cosmologo e consulente della CIA Howard Robertson. La commissione, nota come Robertson Panel, stabilì che nessuno dei presunti avvistamenti di UFO aveva riscontri sufficienti da lasciar supporre che ci fosse una minaccia per la nazione. I Men in Black, pertanto, semplicemente non sono mai esistiti. Tuttavia il rapporto offre una possibile spiegazione alle visite degli Uomini in Nero: dice infatti il documento che durante le indagini alcuni agenti dell'FBI tentarono di scoraggiare i gruppi di indagine non ufficiali dal proseguire la loro attività perché avrebbero potuto influenzare la credulità popolare, diffondere il panico, e suggestionare la popolazione la punto da aumentare le segnalazioni di UFO che non corrispondevano al vero.
Se questa può essere una delle spiegazioni del perché alcuno ufologi hanno raccontato di essere stati raggiunti da misteriosi Uomini in Nero, ce ne sono sicuramente anche altri. Nel 1967 ad esempio, l'Aeronautica Militare degli Stati Uniti diffuse un'informativa verso i servizi segreti sull'esistenza di impostori che millantavano di essere agenti governativi per scoraggiare le indagini di gruppi indipendenti sugli UFO. Oltre a queste due possibili spiegazioni, resta il fatto che alcuni avvistamenti di Men in Black sono sicuramente inventate di sana pianta, per vendere qualche copia in più di libri o giornali.
Le presunte visite dei Men in Black, sono quindi ad oggi del tutto aneddotiche, così come lo sono gli avvistamenti di UFO o di extraterrestri sulla Terra. La teoria del complotto degli Uomini in Nero, comunque, non regge nemmeno al rigore critico. Nessun sostenitore di questa teoria, ad esempio, ha mai spiegato perché il governo americano dovrebbe voler tenere sotto segreta la presenta di oggetti volanti extraterrestri, a meno di non voler credere che il governo degli USA sia colluso con gli UFO. Inoltre non si capisce perché i presunti Men in Black debbano vestirsi tutti allo stesso modo da più di settant'anni, così da risultare facilmente riconoscibili.
Fonti aggiuntive:
La prima menzione a questi fantomatici personaggi risale al 1947, in quello che viene definito l'Incidente di Maury Island. Il 21 giugno del 1947 due uomini chiamati Fred Crisman and Harold Dahl raccontarono al giornalista Kenneth Arnold (il quale già in precedenza aveva asserito varie volte di aver avvistato oggetti volanti non identificati) di essere dei pattugliatori della guardia costiera e che la loro barca nelle vicinanze di Maury Island, isoletta nello stretto di Puget nello stato di Washington, fu avvicinata da sei dischi volanti. Secondo il racconto, da uno di questi colò del metallo bianco liquido, simile ad alluminio, che uccise il cane che era con loro e ferì a un braccio il figlio di Dahl. Il giorno dopo Dahl sarebbe stato raggiunto a casa da un uomo vestito di nero, che arrivò su una Buick e lo invitò a fare colazione in un locale poco lontano. L'uomo, che Dahl immaginò essere un agente governativo, minacciò lo stesso Dahl intimandogli il silenzio e promettendo ritorsioni contro la sua famiglia se avesse rivelato cosa aveva visto il giorno prima.
Dahl e Crisman raccontarono la propria storia ad altre testate locali, fino a quando anche l'FBI indagò sull'accaduto. Gli agenti conclusero che il racconto dei due uomini era falso, che il metallo rinvenuto sull'imbarcazione era banalmente alluminio e che i due erano solo dei mitomani in cerca di attenzione. Secondo alcune ricostruzioni i due agenti dell'FBI sarebbero morti in circostanze misteriose in un incidente aereo durante il loro ritorno in California. Tuttavia tra le indagini del Civil Aeronautics Board (l'ente che indagava sui disastri nei trasporti e che fu sostituita dall'NTSB nel 1967) non vi è traccia di tale incidente.
La storia di Dahl sulla visita dei Men in Black fu riportata anche da altri autori di ufologia come Raymond Palmer che ne scrisse nel libro The Coming of the Saucers del 1952 (realizzato in collaborazione con Kenneth Arnold), e Gray Barker nel libro They Knew Too Much About Flying Saucers del 1956.
Il libro di Barker riporta anche che l'ufologo Albert Bender indagò privatamente su quanto accaduto a Harold Dhal e in seguito fuavvicinato più volte da uomini in abiti neri che gli intimarono di interrompere le proprie ricerche. Bender scrisse anche un proprio libro nel 1962 intitolato Flying Saucers and the Three Men in cui narrò le proprie esperienze con i Men in Black, dando così spunto ad altri autori che lo hanno seguito nel propagare questa leggenda.
A seguito di queste e altre segnalazioni fu istituita una commissione di inchiesta guidata dal matematico, fisico, cosmologo e consulente della CIA Howard Robertson. La commissione, nota come Robertson Panel, stabilì che nessuno dei presunti avvistamenti di UFO aveva riscontri sufficienti da lasciar supporre che ci fosse una minaccia per la nazione. I Men in Black, pertanto, semplicemente non sono mai esistiti. Tuttavia il rapporto offre una possibile spiegazione alle visite degli Uomini in Nero: dice infatti il documento che durante le indagini alcuni agenti dell'FBI tentarono di scoraggiare i gruppi di indagine non ufficiali dal proseguire la loro attività perché avrebbero potuto influenzare la credulità popolare, diffondere il panico, e suggestionare la popolazione la punto da aumentare le segnalazioni di UFO che non corrispondevano al vero.
Se questa può essere una delle spiegazioni del perché alcuno ufologi hanno raccontato di essere stati raggiunti da misteriosi Uomini in Nero, ce ne sono sicuramente anche altri. Nel 1967 ad esempio, l'Aeronautica Militare degli Stati Uniti diffuse un'informativa verso i servizi segreti sull'esistenza di impostori che millantavano di essere agenti governativi per scoraggiare le indagini di gruppi indipendenti sugli UFO. Oltre a queste due possibili spiegazioni, resta il fatto che alcuni avvistamenti di Men in Black sono sicuramente inventate di sana pianta, per vendere qualche copia in più di libri o giornali.
Le presunte visite dei Men in Black, sono quindi ad oggi del tutto aneddotiche, così come lo sono gli avvistamenti di UFO o di extraterrestri sulla Terra. La teoria del complotto degli Uomini in Nero, comunque, non regge nemmeno al rigore critico. Nessun sostenitore di questa teoria, ad esempio, ha mai spiegato perché il governo americano dovrebbe voler tenere sotto segreta la presenta di oggetti volanti extraterrestri, a meno di non voler credere che il governo degli USA sia colluso con gli UFO. Inoltre non si capisce perché i presunti Men in Black debbano vestirsi tutti allo stesso modo da più di settant'anni, così da risultare facilmente riconoscibili.
Fonti aggiuntive:
- sull'incidente di Maury Island:
- The Report on Unidentified Flying Objects di Edward J. Ruppelt (il cui testo è liberamente disponibile grazie al progetto Gutenberg)
- The UFO controversy in America di David Jacobs (disponibile su Archive.org)
- testi citati:
- The Coming of the Saucers di Raymond Palmer e Kenneth Anderson (PDF)
- They Knew Too Much About Flying Saucers di Gray Barker (disponibile su Archive.org)
- rapporto finale del Robertson Panel:
- scansione del documento originale
- testo in HTML
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