3 marzo 2023
Secondo il Dipartimento per l'Energia degli Stati Uniti il COVID-19 è nato da un incidente di laboratorio
Il 26 febbraio scorso il Wall Street Journal ha riportato che la notizia che un rapporto (per ora non pubblica) del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti sosterrebbe che il virus SARS-CoV-2 si sarebbe diffuso a causa di un incidente di laboratorio. Quella del Dipartimento dell'Energia non è l'unica indagine condotta da enti americani sull'origine del virus; nel 2021 infatti l'amministrazione Biden aveva commissionato un'indagine alla United States Intelligence Community (ente federale che racchiude diciassette agenzie di intelligence) e il rapporto finale in quel caso concluse che quattro agenzie ritengono più probabile che si sia trattato di un'incidente nella catena alimentare, solo l'FBI ritiene più probabile l'incidente di laboratorio, mentre le altre non sono arrivate a stabilire quale ipotesi fosse più probabile.
Il Dipartimento dell'Energia, fondato negli anni 70 su iniziativa del Presidente Carter a seguito della crisi energetica del '73, oltre a occuparsi di energia gestisce una rete di laboratori che erano stati creati nell'ambito del Progetto Manhattan, programma di sviluppo di armi nucleari degli anni '40, e che conducono ricerche nel campo della biologia. Come spiega il Washington Post, il Dipartimento oggi include anche la Z-Division, gruppo di scienziati di eccellenza che dagli anni 60 indaga sui programmi di sviluppo di armi nucleari degli avversari degli USA, come Russia e Cina, e ne relaziona le agenzie di intelligence. Le conclusioni del Dipartimento sono quindi basate più sulla ricerca scientifica che sull'intelligence.
Secondo il New York Times alcuni funzionari degli Stati Uniti (di cui non viene chiarito a che ente appartengano) che hanno avuto accesso al rapporto ritengono che le evidenze portate dal Dipartimento siano deboli e che il livello di affidabilità è basso. Il New York Times aggiunge che i risultati del Dipartimento dell'Energia sono stati condivisi con altre agenzie (tra le quali si trovano probabilmente le quattro che avevano concluso che l'incidente naturale fosse più probabile) e nessuna di queste ha cambiato le proprie conclusioni.
Soli due giorni dopo l'articolo del Wall Street Journal, il direttore dell'FBI Christopher Wray ha ribadito in un'intervista a Fox News che l'agenzia da lui diretta ritiene che la causa più probabile del passaggio del virus all'uomo sia un incidente di laboratorio, confermando la propria posizione risalente all'indagine congiunta.
Quindi, se l'FBI e il Dipartimento per l'Energia concordano sull'incidente in laboratorio, non è meno importante che altre quattro agenzie abbiano un'opinione opposta. Inoltre nessuno degli enti coinvolti ritiene che il SARS-CoV2 sia un'arma biologica o un virus alterato: si è quindi con ogni probabilità trattato di un errore umano.
In ogni caso l'FBI è l'unico ad asserire che le proprie conclusioni abbiano affidabilità moderata, le altre agenzie e il Dipartimento dell'Energia attribuiscono bassa affidabilità al risultato delle proprie indagini. Ciò su cui comunque tutte le agenzie concordano è che la scarsa affidabilità dei risultati è dovuta al fatto che la Cina continua a ostacolare le indagini e questo di certo non aiuta a chiarire i dubbi sull'origine del virus.
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