13 aprile 2018

Vulgar Favors di Maureen Orth

Nel 1999, a due anni dalle morti di Gianni Versace e del suo assassino Andrew Cunanan, la giornalista di Vanity Fair Maureen Orth ha pubblicato il libro intitolato Vulgar Favors in cui ricostruisce la vita di Cunanan grazie alle interviste condotte con persone che lo hanno conosciuto o che sono state a vari livelli coinvolte nella sua follia omicida. La giornalista aveva in precedenza pubblicato un lungo articolo su Vanity Fair sullo stesso argomento nel settembre del 1997 intitolato The Killer's Trail, che costituisce tuttora un'ottima sintesi dei fatti. Vulgar Favors nasce proprio come estensione dell'articolo originario e resta ad oggi una delle più complete e autorevoli ricostruzioni della vicenda.

Il libro della Orth è stato pubblicato anche in Italia nel 2018 in occasione della messa in onda sul canale televisivo Fox Crime della seconda serie del telefilm American Crime Story dedicata alla morte dello stilista italiano. La traduzione italiana del libro porta il titolo un po' forviante di Il Caso Versace, perché di fatto il volume parla di Cunanan e non di Versace. Sulle libertà narrative prese dagli autori della fiction rispetto al libro di Maureen Orth sono state pubblicate molte serie di articoli su diverse testate che offrono un confronto facts vs fiction, tra le migliori segnaliamo quella di  Newsweek, quella di Vulture e quella di The Wrap.

Vulgar Favors racconta in modo molto dettagliato la vita di Cunanan, dall'infanzia fino alla morte in una casa galleggiante al numero 5250 di Collins Avenue, a Miami Beach. Come è ovvio l'autrice dedica molto spazio ai cinque omicidi compiuti da Cunanan e a come questi si sono svolti. Alcuni aspetti della ricostruzione della Orth sono stati contestati dalla famiglia Versace. In particolare i parenti dello stilista contestano che Versace e Cunanan si siano incontrati a San Francisco in un nightclub nel 1990, quando Versace si trovava in California per realizzare i costumi per un'opera, e che lo stesso Versace fosse sieropositivo al momento della morte.

Riguardo al presunto incontro tra Versace e Cunanan va notato che Maureen Orth riporta numerose testimonianze di persone che hanno assistito al breve incontro e che comunque l'autrice ha sottoposto le stesse a un confronto incrociato; infatti nella sua ricostruzione smentisce, ad esempio, la diceria millantata da un amico di Cunanan secondo cui il futuro assassino e Versace fossero stati visti sulla stessa auto con autista. Inoltre non si capisce come la famiglia possa mettere in dubbio tale ricostruzione e su che basi possano asserire con tanta decisione che un loro congiunto non ha incontrato Cunanan per pochi minuti sette anni prima della morte, visto che nessuno di loro era presente.

Al contrario, riguardo alla presunta malattia di Versace, la fonte della Orth è molto debole: l'autrice avrebbe ottenuto questa informazione dal detective della polizia di Miami Beach Paul Scrimshaw che la avrebbe appresa dal referto dell'autopsia. Una singola fonte, peraltro indiretta, non è un buon sostegno per una teoria tanto grave e in questo caso è perfettamente ragionevole che la famiglia conoscesse invece la situazione medica dello stilista.

L'autrice sottolinea anche che molte parti dell'intera vicenda sono ancora avvolte dal mistero. E' inspiegabile, ad esempio, che David Madson sia rimasto nel proprio appartamento con Cunanan e il cadavere di Jeff Trail nonostante sapesse per certo che l'assassino era proprio Cunanan; sarebbe stato più ragionevole che Madson tentasse una fuga, ma evidentemente non lo fece. Non è chiaro nemmeno quale fosse il grado di frequentazione e di conoscenza tra Cunanan e la sua terza vittima, Lee Miglin. Secondo alcune versioni, ad esempio quella della stessa famiglia Miglin, Cunanan selezionò una vittima a caso, ma gli inquirenti ritengono invece che ci dovesse essere un certo grado di familiarità tra i due vista la brutalità dell'omicidio.

L'autrice affronta anche la teoria che si diffuse nei media dopo il suicidio dell'assassino secondo cui Cunanan aveva contratto l'HIV e uccideva per vendicarsi di chi glielo aveva passato, la teoria è stata poi smentita dall'esito dell'autopsia che ha confermato che Cunanan non era sieropositivo.

Ma ovviamente il più grande mistero che resta aperto su questa incredibile storia è cosa abbia scatenato la furia omicida di Cunanan e perché abbia scelto proprio Versace come sua vittima. Purtroppo tutti questi misteri resteranno per sempre tali e le speranze di dipanarli sono morte insieme a Cunanan il 23 luglio 1997 nella casa galleggiante di Collins Avenue.