25 luglio 2020

Per l'FBI le teorie del complotto sono una minaccia terroristica

Un bollettino dell'FBI pubblicato redatto a maggio del 2019 dall'ufficio di Phoenix e reso pubblico da Yahoo News rivela che secondo il bureau le teorie del complotto sono ritenute una minaccia terroristica interna.


Il documento spiega che le teorie del complotto possono provocare comportamenti violenti, talvolta con intenzione di uccidere, nei confronti dei gruppi indicati come malevoli o esecutori delle presunte cospirazioni. Il bollettino cita alcuni casi in cui questo si sarebbe verificato nell'ultimo decennio. Tra questo troviamo il caso di un uomo che in California stava assemblando una bomba allo scopo di farla esplodere sotto la cupola del Campidoglio di Spingfield (ritenuto da alcune teorie del complotto una sede di una non meglio precisata congregazione satanista) affinché il mondo venisse a conoscenza delle cospirazioni del Pizzagate (teoria complottista secondo cui alcuni politici democratici gestivano circoli di pedofili in ristoranti di Washington) e del Nuovo Ordine Mondiale; nel 2013 un uomo uccise all'aeroporto di Los Angeles un agente della TSA (ente federale dedito alla sicurezza negli aeroporti) in quanto riteneva l'agenzia uno dei rami del NWO; nel 2016 un uomo proveniente dalla North Carolina entrò in un ristorante a Washington e puntò due armi da fuoco contro uno dei dipendenti sostenendo che nel locale si svolgeva traffico sessuale di bambini legato al Pizzagate.

Il testo chiarisce che le teorie del complotto non sono un fenomeno nuovo, ma l'avvento di internet ne ha aumentato la diffusione facendo in modo che chi è predisposto a crederci possa imbattersi facilmente in teorie che corrispondono alla sua visione del mondo così da acuirne le posizioni estremiste pregresse, portandolo ad atti violenti. Inoltre internet consente anche a tutti i fruitori di contenuti complottisti di crearne di nuovi.

L'FBI ha valutato anche la possibilità che le teorie del complotto non abbiano un ruolo determinante nello spingere alla violenza persone motivate da estremismo preesistente; tuttavia questa ipotesi non viene ritenuta probabile perché spesso i perpetratori di questi comportamenti violenti citano proprio le teorie del complotto come motivazioni dietro ai loro atti, inoltre l'esposizione alle teorie del complotto può portare a esacerbare sentimenti estremisti che non avrebbero portato di per sé ad azioni violente.

In conclusione il documento aggiunge che le teorie del complotto possono portare a tensioni sociali dovute a sentimenti antigovernativi e pregiudizi razziali o religiosi.