Si ringrazia il negoziatore dell'FBI Gary Noesner per la consulenza fornita durante la stesura di questo articolo.
Nei primi mesi del 2018 il canale televisivo Paramount Network ha trasmesso la serie TV in sei puntate Waco, dedicata, come suggerisce il titolo stesso, all'assedio al compound della città omonima utilizzato come sede dalla setta dei davidiani. L'assedio da parte dell'FBI e dell'ATF durò per 50 giorni dal 28 febbraio al 19 aprile del 1993. Lo stallo si concluse tragicamente con l'uso di gas lacrimogeno da parte dei federali e con un drammatico incendio in cui persero la vita settantasei appartenenti alla setta. Il telefilm è tratto da due racconti di quei tragici fatti: il libro del sopravvissuto David Thibodeau A Place Called Waco (ristampato in occasione dell'uscita del telefilm con il titolo Waco: A Survivor's Story) e quello del negoziatore dell'FBI Gary Noesner Stalling for Time.
I fatti narrati nella serie sono complessivamente corretti, tuttavia rispetto ai due libri da cui è tratto il telefilm ha un grosso ed evidente difetto: dipinge David Koresh come un leader incompreso, vittima della rigidità dei federali, e non come uno psicopatico egomaniaco che mise consapevolmente a repentaglio la vita dei membri della sua setta.
Secondo quanto narrato nella serie televisiva, i rapporti tra David Thibodeau e David Koresh sono sempre stati sereni e di amicizia. Al contrario nel proprio libro Thibodeau racconta quanti dubbi abbia sempre avuto sul leader della setta e quanto tempo ci abbia messo a decidere di unirsi alla comunità di Waco. Nel libro inoltre Thibodeau dedica un intero capitolo a criticare la condotta sessuale di Koresh, sia per il fatto di essere l'unico nella comunità a cui era concesso avere rapporti sessuali sia per le sue unioni con ragazze minorenni, mentre questo aspetto è del tutto scomparso nella serie.
Gary Noesner nel suo volume dedica a Waco solo un ampio capitolo, perché il resto del libro parla di altri casi in cui è stato coinvolto come negoziatore. Anche da un raffronto tra il suo libro e la serie emerge come la figura di Koresh sia stata notevolmente edulcorata. Noesner racconta ad esempio che era noto già prima dell'assedio che la setta traesse parte del sostentamento dal traffico di armi e che il comportamento del leader era molto peggiore di quanto emerge dalla serie TV, essendo l'unico nella comunità che poteva avere l'aria condizionata, che poteva guardare la televisione e a cui era concesso astenersi dai lavori fisici.
Noesner non nega gli errori da parte dei federali nella gestione della crisi, in particolare nel coordinamento tra la squadra del negoziato e l'Hostage Rescue Team. Ciò nonostante chiarisce che in base ai rapporti autoptici, alle evidenze fisiche e agli esiti della commissione di inchiesta guidata dal senatore John Danforth fu stabilito che gli incendi partirono dall'interno del compound, e quindi furono iniziati dai davidiani. Noesner aggiunge anche che nel compound furono trovate armi modificate in modo da essere completamente automatiche, atto che già di suo viola le leggi federali e per il quale l'ATF aveva ottenuto il mandato per la perquisizione che stava cercando di attuare. La modifica delle armi è anche molto eloquente su quanto fossero pacifiche le intenzioni di Koresh.
In ultimo, alla fine dell'ultima puntata uno speaker radiofonico riassume i fatti di Waco incolpando non molto velatamente l'FBI ed elencando altri casi in cui l'uso di gas lacrimogeno abbia portato ad incendi e morti: ma i casi che cita sono completamente inventati come dimostrato ad esempio da un elenco stilato dal Washington Post in cui non compare neanche uno dei casi citati nella serie.
La serie televisiva Waco funziona quindi benissimo da un punto di vista dell'intrattenimento e fornisce una buona sintesi dei fatti per chi li vuole conoscere; ma il ritratto di David Koresh è decisamente troppo positivo e uno spettatore poco accorto potrebbe confondere un pericoloso psicopatico per una vittima del sistema.
Nei primi mesi del 2018 il canale televisivo Paramount Network ha trasmesso la serie TV in sei puntate Waco, dedicata, come suggerisce il titolo stesso, all'assedio al compound della città omonima utilizzato come sede dalla setta dei davidiani. L'assedio da parte dell'FBI e dell'ATF durò per 50 giorni dal 28 febbraio al 19 aprile del 1993. Lo stallo si concluse tragicamente con l'uso di gas lacrimogeno da parte dei federali e con un drammatico incendio in cui persero la vita settantasei appartenenti alla setta. Il telefilm è tratto da due racconti di quei tragici fatti: il libro del sopravvissuto David Thibodeau A Place Called Waco (ristampato in occasione dell'uscita del telefilm con il titolo Waco: A Survivor's Story) e quello del negoziatore dell'FBI Gary Noesner Stalling for Time.
I fatti narrati nella serie sono complessivamente corretti, tuttavia rispetto ai due libri da cui è tratto il telefilm ha un grosso ed evidente difetto: dipinge David Koresh come un leader incompreso, vittima della rigidità dei federali, e non come uno psicopatico egomaniaco che mise consapevolmente a repentaglio la vita dei membri della sua setta.
Secondo quanto narrato nella serie televisiva, i rapporti tra David Thibodeau e David Koresh sono sempre stati sereni e di amicizia. Al contrario nel proprio libro Thibodeau racconta quanti dubbi abbia sempre avuto sul leader della setta e quanto tempo ci abbia messo a decidere di unirsi alla comunità di Waco. Nel libro inoltre Thibodeau dedica un intero capitolo a criticare la condotta sessuale di Koresh, sia per il fatto di essere l'unico nella comunità a cui era concesso avere rapporti sessuali sia per le sue unioni con ragazze minorenni, mentre questo aspetto è del tutto scomparso nella serie.
Gary Noesner nel suo volume dedica a Waco solo un ampio capitolo, perché il resto del libro parla di altri casi in cui è stato coinvolto come negoziatore. Anche da un raffronto tra il suo libro e la serie emerge come la figura di Koresh sia stata notevolmente edulcorata. Noesner racconta ad esempio che era noto già prima dell'assedio che la setta traesse parte del sostentamento dal traffico di armi e che il comportamento del leader era molto peggiore di quanto emerge dalla serie TV, essendo l'unico nella comunità che poteva avere l'aria condizionata, che poteva guardare la televisione e a cui era concesso astenersi dai lavori fisici.
Noesner non nega gli errori da parte dei federali nella gestione della crisi, in particolare nel coordinamento tra la squadra del negoziato e l'Hostage Rescue Team. Ciò nonostante chiarisce che in base ai rapporti autoptici, alle evidenze fisiche e agli esiti della commissione di inchiesta guidata dal senatore John Danforth fu stabilito che gli incendi partirono dall'interno del compound, e quindi furono iniziati dai davidiani. Noesner aggiunge anche che nel compound furono trovate armi modificate in modo da essere completamente automatiche, atto che già di suo viola le leggi federali e per il quale l'ATF aveva ottenuto il mandato per la perquisizione che stava cercando di attuare. La modifica delle armi è anche molto eloquente su quanto fossero pacifiche le intenzioni di Koresh.
In ultimo, alla fine dell'ultima puntata uno speaker radiofonico riassume i fatti di Waco incolpando non molto velatamente l'FBI ed elencando altri casi in cui l'uso di gas lacrimogeno abbia portato ad incendi e morti: ma i casi che cita sono completamente inventati come dimostrato ad esempio da un elenco stilato dal Washington Post in cui non compare neanche uno dei casi citati nella serie.
La serie televisiva Waco funziona quindi benissimo da un punto di vista dell'intrattenimento e fornisce una buona sintesi dei fatti per chi li vuole conoscere; ma il ritratto di David Koresh è decisamente troppo positivo e uno spettatore poco accorto potrebbe confondere un pericoloso psicopatico per una vittima del sistema.
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