2 novembre 2020

Che danni fanno le fake news?

La fake news sono una delle principali minacce dell'era moderna e dietro di esse si cela una vera e propria industria della disinformazione portata avanti da fabbriche di troll, spesso supportate da governi, create appositamente per produrle e diffonderle. Alcuni studi recenti sembrano dimostrare che le fake news non sarebbero efficaci nel sovvertire il risultato di elezioni, perché l'essere umano agisce sempre in coerenza con il proprio confirmation bias e quindi non cambia idea quando viene posto di fronte a informazioni con cui non concorda. Pertanto chi intende votare in una certa direzione non cambierà le proprie convinzioni di fronte a informazioni che tendono dalla parte opposta, sia che siano vere sia che siano false.


Tuttavia il problema non è così banale e basta una semplice considerazione a confermarlo: se le fake news non hanno effetti, perché alcuni governi e alcune agenzie continuano a produrle e diffonderle investendoci enormi capitali?

Anzitutto va considerato che gli studi secondo cui le fake news non sono efficaci si basano sul comportamento delle persone sui social network che, è bene ricordarlo, non sono uno specchio del mondo reale, perché solo gli utenti più polarizzati si imbarcano in lunghe discussioni sulle reti sociali; inoltre se le fake news riescono a condizionare anche solo un gruppo numericamente limitato di indecisi, possono di conseguenza influenzare l'esito di elezioni che si combattono per pochi punti percentuali.

Chiarito questo primo aspetto, il problema è comunque molto più complesso e lo scopo dei troll non è solo quello di influenzare i risultati elettorali, ma anche (e soprattutto) quello di creare tensione sociale e sfiducia nei confronti delle istituzioni, come confermato recentemente da varie dichiarazioni ufficiali di esponenti di agenzie federali degli Stati Uniti.

Il direttore dell'FBI Christopher Wray ha dichiarato a settembre di quest'anno durante una seduta dello United States House Committee on Homeland Security (comitato del congresso responsabile della legislazione sulla sicurezza) che la Russia ha tentato di influenzare le elezioni presidenziali del 2020 non solo cercando di denigrare il candidato democratico Joe Biden, ma anche di seminare discordia e divisione tra la popolazione. Nello stesso mese l'FBI e la CISA (Cybersecurity and Infrastructure Security Agency, nata nel 2018 per volere di Donald Trump) hanno pubblicato un annuncio in cui avvisano la popolazione che enti riconducibili a governi esteri potrebbero dopo le elezioni del 3 novembre, nel periodo necessario allo scrutinio, diffondere informazioni false riguardo a brogli, attacchi informatici alle piattaforme di voto o altri problemi analoghi allo scopo di minare la fiducia della popolazione nella legittimità delle elezioni.

Un rapporto sulla sicurezza nazionale dello United States Department of Homeland Security (dipartimento per la sicurezza nazionale creato dopo l'11 settembre) riporta che i troll di stato (vengono citati la Russia, l'Iran e la Cina) mirano a indebolire gli Stati Uniti allo scopo di rafforzare la posizione mondiale dei propri governi, e per fare ciò hanno come obiettivo seminare discordia, esacerbare le posizioni degli elettori, creare tensione sociale, fare apparire i governi occidentali incapaci di gestire la pandemia e minare la fiducia nella correttezza delle elezioni e nei media.

Le azioni atte a seminare rabbia e dividere la popolazione sembrano funzionare bene, al punto che l'FBI considera le teorie del complotto una minaccia terroristica interna e che recentemente un gruppo deviato di estrema destra fomentato dalla fake news sulla pandemia aveva tramato per rapire la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer.

Se quindi alcuni studi suggeriscono che le elezioni non vengono influenzate dai troll, non è assolutamente il caso di sminuire la loro pericolosità, perché ciò a cui mirano è in realtà molto più distruttivo.

2 commenti:

  1. La tesi comune a molte teorie del complotto è che esista una regia occulta che sta dietro a molti degli avvenimenti mondiali. Le teorie del complotto hanno il grande difetto di essere auto celebrative. Io sono la prova di quello che dico senza bisogno del riscontro altrui. Questa impostazione è sbagliata. è come lo stupido che afferma di essere intelligente senza ascoltare il parere degli altri. Da qualche parte però devono nascere. Probabilmente nascono da notizie reali interpretate secondo la visione soggettiva di chi poi le elabora.
    In ogni caso resta da capire se abbiano un qualche fondamento nella realtà, fermo restando che la maggior parte di esse sono uno strumento in mano a gruppi estremisti, che cercano di imporre la loro visione delle cose. Ti saluto.

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  2. Tutto giusto. Alle volte nascono da vere notizie distorte, altre volte sono semplicemente inventate di sana pianta. Fortunatamente esistono i fact checkers, ma non é per niente semplice.

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